Territorio e gastronomia del Poro

Pubblicato il Settembre 11, 2019

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Da massimiliano85

L’altopiano del Poro, si eleva sul Tirreno Calabrese tra l’Angitola, il Mesima e le Serre. Situato a 707 metri s.l.m., è un altopiano caratterizzato da dolci e ondulate colline, collocato a Sud-Ovest della città di Vibo Valentia e delimitato ad Est dalle Serre Calabre e ad Ovest dalla Costa Tirrenica (denominata la Costa degli Dei). Il clima mite e soleggiato, rendono l’altopiano del Monte Poro il luogo ideale per l’allevamento di animali da latte.

Il Monte Poro, per molti versi, ancora incontaminato costituisce un piccolo mondo a se, lo differenziano dagli altri massicci calabresi, la natura del suolo composto di varie rocce cristalline prevalentemente granitiche, il clima mite, la varia vegetazione e la densa popolazione distribuita in numerosi piccoli centri caratteristici.

Tra tutti spicca Spilinga, comune di 1.564 abitanti della provincia di Vibo Valentia, con la sua frazione Panaia (nome greco che significa letteralmente “Tutta santa”). Spilinga è infatti il comune più grande per estensione ed il Monte Poro ricade all’interno del suo territorio. Il suo nome deriva dal greco (spelaionghe = terra ricca di grotte) e si riferisce alle molte grotte presenti sul suo territorio. Probabilmente quelle grotte furono abitate già in epoca preistorica (e le molte selci lavorate ed i frammenti di ossidiana rinvenuti sono la testimonianza di frequentazioni nel Neolitico). Presso quelle stesse grotte, in epoche più recenti, trovarono rifugio i superstiti di una frana che abitavano il piccolo borgo di “Condrochilone” e, più tardi, gli abitanti delle zone limitrofe che fuggivano dalla minaccia saracena. I molti termini derivati dal greco, dall’arabo e dalle lingue nordiche che si ritrovano nel dialetto sono le tracce indelebili del passaggio dei Bizantini, degli Arabi e dei Normanni.

Le risorse principali del comune di Spilinga sono l’agricoltura, l’allevamento di bovini e di suini, proprio a Spilinga, ogni anno, l`8 Agosto si celebra la “sagra della ‘nduja“.

Per quanto riguarda i prodotti tipici del territorio, emergono quelli della tradizione contadina. Tra questi la ‘Nduja di Spilinga, l’insaccato a base di maiale misto a peperoncino rosso calabrese. Mentre tra i formaggi ha un posto di primo piano il cosiddetto pecorino del Poro, ma tra le delicatezze è da ricordare la mozzarella.

Da visitare

La grotta della Madonna delle Fonti: antica laura eremitica basiliana oggi adibita a santuario, circondata da sorgenti d’acqua;
La grotta del Favo e quella delle Fate (dove sono stati rinvenuti i reperti del Neolitico);
Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista risalente al 1645;
Chieda di Carciadi;
Acquedotto ad archi in pietra ricalcante lo schema costruttivo degli antichi acquedotti romani;
Necropoli nelle località di Torre Galli, Galluppi e Aramon

Scritto da massimiliano85

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